Dalla Consob indiana una dura stretta sugli Esg
La Securities and Exchange Board of India (Sebi) ha proposto regole ambientali, sociali e di governance più rigorose per ridurre il rischio di greenwashing e l’uso improprio dei rating da parte delle aziende. Come anticipato ieri dalla Rassegna stampa aumentata ESG/284, nel documento di consultazione, il controllore del mercato dei capitali indiano sembra pronto a una stretta anche più decisa, su alcuni aspetti (vedi gli albi dei certificatori), di quanto avvenuto in Europa. La Sebi, infatti, prospetta di regolamentare i fornitori di rating Esg, di rendere obbligatorie le disclosure e di permettere alle società quotate, ai fondi registrati e ai fornitori di indici di utilizzare solo i valutatori Esg accreditati. L’authority ha anche proposto di passare a un modello di abbonamento “subscriber-pay”, al posto di quello attualmente utilizzato dalle società di rating, in cui l’emittente dell’obbligazione paga una commissione. Il Sebi ha invitato gli stakeholder a commentare la proposta entro il 10 marzo.
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